Tacita l’urlo
ascolta il silenzio
che dal groppo in gola
sprofonda nelle viscere
avvolge ogni cellula
risale nel cuore
risuona ogni dove
e la pace,
infine,
musica la vita
nota dopo nota
armonia sinfonica
pregna di colori
di profumi.
Cosa cercano i passi
che conducono
ancora
all’ultima sua dimora?
La vita non è più
il corpo ormai custodito
nel marmo
nel ritrovato
calore coniugale:
ma le impronte
solcate e ri-solcate
camminano
nell’anima
-aleggia tra le mura
e sorride
finalmente serena
dell’amore riunito.
Attendo
nuovo amore
-si allontani l’incredulo stupore
dell’amore finito.
Stupore desiderio
di innamorarsi
ancora
di me
dell’ignoto
del mondo
dello sconosciuto.
Si profila all’orizzonte
un’ombra
sempre più chiara:
che si illumini,
esca dalle tenebre
e si concretizzi,
disseti il cuore
e rinfreschi l’anima
in questo breve
scorcio di vita.
Solo con la tua morte
si (ri)apre il dialogo.
Cerco, desidero
insieme al tuo volto
la bocca muta
o usata solo per brevi
quotidiani fonemi.
Le parole che arsero
prima di essere pronunciate
finiscono nella mia voce
che si rivolge a te,
oggi,
libere ormai da ciò
che fummo,
che siamo state
insieme
nella vita.