S’acquietò il mare
-tutte le acque tacquero
il mugolio incessante;
la luna si fermò;
il sole sussultò;
la terra pose
-ultimo palpito antico-
nuovi germogli;
luce nell’ombra
vita nella morte
-la carne
sciolse grumi di sangue;
le anime
attente
ascoltarono.

Termine corsa tram 2020
Con delicatezza,
abbandonata la forza profusa
nella tua ultima corsa
frena dolcemente
e ferma la vettura:
lascia scendere
chi è arrivato all’ultima fermata
pronto a salire sul prossimo tram.
Anche se provato
dalla sorte
dagli sballottamenti
dalle cadute
lascialo andare
e vai al deposito
-riposa il tuo sferragliare
nonostante tutto
silenzioso.
Noi,
donne,
uomini
proseguiamo
la nostra corsa
senza il tuo tram.

Luna piena
Stanotte
il tuo apparire
– turgida rotonda bellezza
perfetta nella sua luce
ha inumidito le ciglia
senza offuscarti
così, circondata dalle prime stelle.
Avrei voluto
accompagnarti
lungo tutta la notte
complice il tuo sorriso
un abbraccio
fino al tramontare
tuo,
domattina
-una notte con te
anche se al gelo
ma colma di calda luminosità.
Amore ricevo
da tanta bellezza
dono restituito
-un grazie senza fine.
La porta chiusa
Hai bussato alla porta
le gambe fermarono il passo
proprio davanti a quella porta.
Dietro quel legno
levigato dal tempo
-un dolore accompagnò
la crescita dei figli
il calore gela gli anni
e infine
la porta
aperta un’ultima volta
si chiuse alle spalle
per sempre.
Hai bussato a quella porta
-nessuno ha aperto.
Giri il corpo
e la tua vita
-non guardi più quel legno
oscuro;
davanti
nuovi legni
da alberi cresciuti
altro calore
altri volti.
Le gambe hanno sceso
quelle stesse antiche scale
e
appena fuori
un respiro dall’anima
è salito profondo
e i passi ora vanno
forti e leggeri.
Il passato è chiuso
lasciando ormai inerte
quel legno oscuro.
La voce
Quasi estranea
ormai
la voce
all’orecchio:
il tono è cambiato
-non addensa
languore
attesa
desiderio di udirla.
Stridono parole
-lontananza
e distacco
i nuovi abiti
tanto quei suoni
giungono da un
altrove sconosciuto.
Non arriva più
la voce
una eco
ancora
rimanda tra
impervi calanchi
ricordi
di un amore
impressi nel corpo.

Arcobaleno
Ogni colore
-una vibrazione-
caldo dentro
diffonde in ogni cellula.
Vibra
un colore dopo
l’altro.
Fuori
un cielo plumbeo
verso la collina
e chiaro,
trafitto da un raggio di sole,
verso il mare.
Intense ora
le vibrazioni
-i colori
posano in ordine
nelle cellule.
Affina lo sguardo
non lo vede,
lo sente però,
l’arcobaleno.
Sorride.
Il cielo si richiude.
In un altro luogo
vicino lontano
è uscito
padrone del cielo
sopra una vigna
e abbraccia le case
sotto altro sguardo.
Sorride.
Solo allora
le vibrazioni dentro
insieme ai colori
sfumano
lasciando riscaldata
la sua anima.

E di nuovo
in un altro
spazio – tempo
vibrano dentro
profondamente
i colori
e stavolta
l’arcobaleno
si compie
davanti ai suoi occhi
nel breve attimo
in cui
un raggio di sole
penetra una goccia di pioggia
-le nuvole già
oscurano la luce.
Sorride.
Il calore resta
le cellule ringraziano
le vibrazioni dei colori.
Sorridono, tutti.

Chiudo i versi di dicembre 2020 e questo anno indefinibile con i ringraziamenti presenti nella mia pubblicazione del luglio scorso, “VentiVenti-poesie e divagazioni”, edito da Masso delle Fate edizioni, Signa (FI)
Grazie
agli operatori sanitari, di ogni ordine e grado,
che hanno lavorato in una situazione complessa, andando talvolta oltre i propri limiti,
per il benessere della persona malata;
ai negozianti che hanno mantenuto aperti i negozi
per limitarci i disagi;
ai trasportatori senza i quali non ci sarebbe stato rifornimento di merci e beni di necessità;
a chi ha mantenuto attivi i trasporti pubblici;
a tutti coloro che hanno contribuito a limitare i danni
di questa pandemia, con la loro presenza, lavoro, partecipazione, sostegno.
Un pensiero a chi ci ha lasciato,
morendo senza poter salutare nessuno,
accompagnato solo dalla cura e rispetto
degli operatori sanitari e sociali.
Li portiamo nel cuore con una morbida carezza.
Grazie a noi tutti,
che abbiamo condiviso questo periodo
facendo del nostro meglio per salvaguardare
la propria e altrui salute e vita.
Siamo, saremo testimoni, forse,
di un cambiamento epocale.
Ancora non è finita.
Maggio2020

Sereno 2021
in luce
Lievi fitte
sottili gocce piovane
posano sulla pietra
lacrime ridenti
pacificanti
nella altrovità incontrata.
Posano sul corpo
abbraccio dolce-
dai capelli
scendono più spesse
forse lacrime celesti
-ringraziamento
e riconoscenza
per quei gesti
colmi di sacralità
e di memoria rinnovata.
*Ascolto tintinnare
gocce sul telo
aprirsi petali
protesi verso l’acqua
osservo schiarirsi il cielo
quando le nuvole
sgravano la pioggia,
sorrido-
colori più vividi
umidi di vita
silenzio umano
si frange nello scrosciare
e scompare
nelle pozze.
*Fu il vento
con rumore assordante
a spazzar via parole
a serrare bocche
entrava impetuoso
dalle narici
scuoteva polmoni
e poi riusciva fuori
ancor più violento
volava tegole
piegava alberi
e rami
taluno spezzava
e, ancora,
si librava in aria
tutto ciò che non
aveva radici salde
per ricadere pesante
con un tonfo sordo
in un altrove
forse sconosciuto.
Poi
fu il silenzio
nell’ordine scomposto
a rimirare
la novella scenografia
stupito e allibito
un silenzio
dapprima denso, impenetrabile
poi sempre più rarefatto
avvolgeva ogni cosa
quasi proteggendola
nella sua altra
essenza più intima.
*Ho visto
in cielo
il fondo del mare
nuvole corrugate
come sabbia smossa
nel continuo fluire
delle onde sommerse
e dei viventi sottomarini.
In cielo luce
nel fondo del mare
riflessi abbaglianti
di stessa luce.