Dipana l’amore
fili aggrovigliati
in un ricamo cesellato
morbido al tatto
ma indossabile.
Riavvolge nel fuso
la materia
assapora l’odore
del baco da seta
del manto di pecora
della canapa grezza.
Libera il dolore
frantumato
nell’infinita natura.
Amerò di te
l’imperfezione;
amerò di te
il rancore
-ti nutre ancora,
avidamente.
Amerò per te
i cammini separati
ciascun per sè
nella pace e serenità
di ognuno.
Perdi le albe
il raggio di sole
quando sfora le nuvole
quando restituisce luce al giorno
verde ravvivato agli alberi
canto agli uccelli risvegliati.
Perdo la notte
vissuta nelle strade
dalle luci soffuse
nella penombra degli alberi
nei corpi sfatti di sonno
e di altre vite con-fuse
nel buio.
Perdiamo giorni
perdiamo notti
insieme
perdiamo incontri
nel mancarsi
chiusi nelle proprie albe
e nelle proprie notti.
Mi hai lanciato in alto
le mie vesti si sono aperte
come ali mentre scendevo.
Ma nessuno poi, mi ha afferrato.
Scrisse queste parole
su una piuma
perchè volasse leggera insieme.
Colsi quella piuma
e intingendola
nell’arancio di un tramonto
nel blu di una notte
nel rosa di un’alba
risposi:
la vita ti afferra
per le vesti tramutate in ali,
ti tiene avvinghiata
finchè il tempo del desiderio
sarà.
La vita, null’altro
può afferrarci.
La vita abitata da un figlio
un compagno
una passione
un amico
un fiore
una trascendenza.
Solo lei ci afferra
nel tempo insieme.
Null’altro possiamo:
-attendere il nostro
tempo di separazione
e riempire l’attesa
di gioia dolore
leggerezza stanchezza
bellezza malinconia.
Abbandoniamoci alla vita.
Niente altro ci afferra
nessun altro ci salva.
Per te, stasera
ho imbrigliato
un etereo arcobaleno
– timido
si mostrava
in tutti i suoi intensi colori;
un sole
– arrossava le nuvole rimaste grigie
e gravide di pioggia
tutto il giorno
Mentre la luce scemava
le gocce riprendevano
a intingersi nelle chiome
e le campane
radunavano per il vespro serale.
Il sole infine
nell’ultimo suo luccichio
calava all’orizzonte.