Il blog di Luciana Coén

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Ammiro e ringrazio chi riesce ancora a trovare parole per il susseguirsi di femminicidi nel nostro paese.

Personalmente, ho invece sempre più difficoltà a trovarle, lo sgomento scatena il silenzio, non compiacente, ma sconvolto, spaesato per il reiterarsi di tanta barbarie.

Si affaccia un pensiero: indipendentemente dal genere, sembra prevalere la perdita della sacralità della vita umana, qualsiasi essa sia. Che senso hanno, da dove derivano le stragi, gli stupri etnici e non, i femminicidi che vengono perpetrati in nome di un dio, di una etnia prevaricatrice su altre, di un Io frustrato e così vulnerabile da non accettare la fine di una relazione o l’altro Altro-da -se?

Amori sbagliati, patologici, grandi e piccoli, nei quali si è smarrita, bruciata, uccisa la vita stessa nell’aspetto cruciale del suo essere SACRA. Sacra per sé stessa e per chi la abita ma soprattutto per ciò che è in relazione agli altri, al mondo, all’universo.

Annientare, colpire, uccidere una donna sembra rafforzare questa troppo diffusa perdita della sacralità della vita perché è la donna che porta in sé una vita, la partorisce e la consegna al mondo, agli altri esseri umani, con tutta la sua essenza sacra.

Senso del sacro che niente ha a che vedere con qualsivoglia religione, ma solo con l’intima profonda spiritualità che abita ognuno e che necessita dell’altrui riconoscimento per poter essere.


IMG_20160521_084745                   Seduta su una panchina, pensierosa

IMG_20160515_182611                            o su una spiaggia, lo sguardo all’orizzonte

1463812819042              in equilibrio dentro la vitaIMG_20160520_094706                         o raccolta in preghiera, 

                                                                                    ben eretta davanti alla vita

basta con chi continua a uccidere

le Donne,

con chi ci vuole in suo possesso,

con chi non accetta un nostro NO

per il sesso

per le botte

per la gelosia.

Basta Basta Basta

capire

accogliere

scusare

ricominciare

Basta Basta Basta

ripetuto

agito all’infinito

finchè quegli  uomini

non avranno più cittadinanza

tra l’umanità intera.

E il deserto sarà la loro terra.

 

http://www.corriere.it/cronache/speciali/2016/la-strage-delle-donne/

 

 


è notte, mi sveglio all’improvviso, il sonno interrotto.

Il pensiero che i bambini, gli adolescenti e negli ultimi giorni, almeno tre bambine siano state fatte saltare in aria per distruggere vite, mi attanaglia l’anima, il cuore e mi tiene sveglia.

Nell’incapacità totale di fare qualcosa perché l’orrore cessi, uso il mezzo che posso: le parole, le mie forse inutili parole, per ricordarle, per ricordarci che anche noi siamo responsabili di ciò che accade, soprattutto delle giovani vite distrutte, violate per spezzare il futuro.

 

Il gioco inizia:

le mani leggere, carezzevoli

sfiorano il corpo,

credi sia amicizia

affetto;

 

vestono abiti nuovi

colorati;

 

poi velocemente

con durezza

cingono la tua vita

con una fascia.

 

E’ pesante

fatichi a camminare

ma le mani

ti spingono avanti

e devi andare.

 

Venduta per disperazione

dalla tua famiglia

o rapita

o già orfana

per la guerra maledetta

ti avvii;

 

lo sai che stai per saltare in aria?

oppure pensi ancora ad un gioco?

Sei in mezzo alla gente

 

povera disperata come te

 

forse sorridi

forse scherzi

o forse non sai più come si fa

ormai da tanto tempo.

 

Poi

la tua vita

salta in aria

 

Distrutta

 

insieme a quella

di tanti altri.

 

Perdono.

Per l’incapacità di esserti vicino.

Perdono.

Per la tua giovane

femminile vita

distrutta.

 

E non voglio usare-abusare immagini che lacerano alla vista perché solo il cuore e l’anima devono avere occhi di fronte a tanta efferatezza e scolpire dentro di sé l’orrore per farsene carico e cominciare a contrastarlo. Anche con il pensiero, anche con le parole. Per il futuro che viene estirpato così prima ancora che metta saldi radici.


volentieri condivido le parole di una donna molto attiva contro la violenza sulle donne
 
Domani (oggi, 10 luglio) i centri DIRE protesteranno a Roma. E’ una cosa vergognosa. 
PS: non mi esprimo sull’orrenda foto che accompagna l’articolo. Quando si smetterà di rappresentare la violenza contro le donne con immagini dove le donne sono rannicchiate in un angolo con l’uomo che sovrasta oppure le donne hanno  l’occhio pesto?????? 
Un abbraccio sconfortato. S.
 
 
PICASSO

addio

 

 

Alle bambine

che scompaiono

ancor prima di vedere la luce

o  appena illumina

i loro occhi;

a quelle che spariscono,

vittime

di non si sa quale mano

o progetto o pensiero

se tali possono definirsi;

alle ragazze

che non vedranno fiorire

la loro vita

estirpata al primo sbocciare;

alle donne

che continuano a generare

amore e figli

e muoiono

perchè femmine.

 

A tutte

va il mio canto

muto di rabbia

tragico di tenerezza

doloroso di solitudine.

 

A noi femmine

che ancora siamo,

persone,

un pensiero colmo di ringraziamento

per la nostra forza e vita;

un pensiero colmo di tristezza

per chi non è più

per mano violenta.