Evanescente
impermanente
come schiuma delle onde-
l’Io-Ombra si immerge
nuota
scivola via
-forse naufraga
o affoga
o riemerge
chissà dove-
nel mare magico
della vita.
Tempo –
voli di rondine
sole nascente
nuvole in rincorsa
lacrima lenta
densa
scanala il viso
nell’umano tempo.
Eppure
insiste un noi
effimero
seppur vitale
nelle sue
innumerevoli
rinascite
-oltre
chiusure
distanze
distacchi.
Dammi ancora lo stupore
della vita
il fiorire del papavero
della malva
con il suo piccolo fiore malvino
l’aria il sole…
*
Preservami lo stupore
-in questo tempo (in)sospeso-
della natura
del suo rinascere
delle morti improvvide
e improvvise
dei corpi che saranno deposti
-dove?
E le anime?
E della domanda
atavica e pur sempre nuova
affiorante a fior di labbra
negli occhi esterrefatti
-come sarà la mia morte
quando sarà?
Ma fino allora
preservami lo stupore
per la vita
qualunque Trascendenza tu sia
e qualunque vita sia la mia
che ancora è
finchè sarà.
Il vento
neanche lui
in questo tempo sospeso
smuove
l’ormai immota altalena
orfana del peso
e mani infantili
che liete la sospingevano.